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La maggior parte delle città europee monitorate non rispettano il nuovo limite dell’OMS del 2021, che fissa a 5 microgrammi per metro cubo all’anno la concentrazione di PM2,5. L’esposizione a questo particolato atmosferico aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, respiratorie, tumori, problemi al sistema nervoso e complicazioni durante la gravidanza.

Monitoraggio delle città europee

L’Agenzia europea per l’ambiente (EEA) ha aggiornato i dati relativi alla concentrazione di PM2,5 in circa 370 città europee con popolazioni superiori a 50.000 abitanti, per gli anni 2022 e 2023. Sono state escluse le città non presenti nel database Urban Audit della Commissione europea o prive delle necessarie stazioni di monitoraggio.

Categorie di qualità dell’aria

Le città sono state raggruppate per intervalli di concentrazione di PM2,5, seguendo le linee guida dell’OMS del 2021:

  • Buona: sotto 5 microgrammi
  • Discreta: tra 5 e 10 microgrammi
  • Moderata: tra 10 e 15 microgrammi
  • Scarsa: tra 15 e 25 microgrammi
  • Molto scarsa: oltre 25 microgrammi
Città conformi e limiti attuali

Solo tredici città rispettano il limite OMS di 5 microgrammi: Uppsala, Umeå, Faro, Reykjavik, Oulu, Tampere, Norrköping, Funchal, Tallinn, Narva, Stoccolma (area metropolitana), Helsinki (area metropolitana) e Bergen. Altre, come Cork, Trondheim e Tartu, lo superano di poco. La maggior parte di queste città si trovano in Scandinavia e nelle aree circostanti.

Attualmente, il limite europeo per il PM2,5 è di 20 microgrammi per metro cubo annuo, ma con le nuove linee guida dell’OMS è in corso una revisione delle direttive, che propongono di ridurre il limite a 10 microgrammi entro il 2030. In Italia, il limite di legge è ancora fissato a 25 microgrammi.

Situazione in Italia

In Italia, nessuna città tra quelle monitorate rispetta il limite OMS di 5 microgrammi all’anno. Solo cinque città hanno una qualità dell’aria definibile “discreta”: Sassari, Livorno, Savona, Battipaglia e Siracusa. La maggior parte delle città italiane rientrano nelle categorie di qualità “moderata” o “scarsa”.

Impatti globali degli inquinanti atmosferici

A livello globale, gli inquinanti atmosferici causano ancora circa 6,7 milioni di morti premature ogni anno, secondo l’OMS. Le misure per ridurre tali inquinanti sono simili a quelle necessarie per ridurre le emissioni di gas serra, richiedendo l’uso di tecnologie pulite nei settori dell’energia, dei trasporti e dell’industria. Le soluzioni sono diverse, serve solo la volontà di attuarle.

Per approfondimenti, puoi leggere l’articolo di Jacopo Mengarelli qui.

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