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Economia circolare in Europa: progressi lenti, ma il Green Deal spinge verso un futuro sostenibile


L’Europa mantiene la sua posizione di leader globale nell’economia circolare, ma i progressi recenti non sono all’altezza delle ambizioni dichiarate. Questo è quanto emerge dal rapporto “L’economia circolare in Europa: fatti e cifre” 2025, pubblicato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), che evidenzia criticità e opportunità per accelerare la transizione verso un modello economico più sostenibile e competitivo.

Tasso di circolarità e consumo di materiali

Nel 2023, il tasso di circolarità in Europa si è attestato all’11,8%. Sebbene superiore a molte altre regioni del mondo, questo dato è insufficiente rispetto agli obiettivi di sostenibilità e decarbonizzazione dell’Unione Europea. Il consumo medio di materiali per cittadino europeo è di circa 14 tonnellate annue, con una produzione di 5 tonnellate di rifiuti pro capite, numeri che superano i limiti sostenibili e rappresentano una sfida significativa per il futuro.

Produttività delle risorse e riciclaggio

L’Europa si distingue per un utilizzo efficiente dei materiali, con una produttività superiore a 2 €/kg dal 2015, più di 2,5 volte la media globale. Quasi il 50% dei rifiuti prodotti viene riciclato. Tuttavia, questa efficienza non si traduce in un incremento significativo della circolarità complessiva, rimasta stagnante nell’ultimo decennio. È necessario adottare misure più incisive, come migliorare la qualità del riciclaggio e sviluppare mercati più solidi per i materiali secondari. Evitare sistemi di raccolta misti e investire in tecnologie di cernita avanzate sono passi fondamentali per ridurre le perdite di materiali riciclabili e promuovere una vera chiusura del ciclo.

Il ruolo del Green Deal europeo

Il rapporto sottolinea il ruolo centrale del Green Deal europeo, lanciato nel 2019, che mira a fare dell’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050. L’economia circolare è uno dei pilastri di questo ambizioso progetto. A settembre 2022, 24 dei 27 Stati membri avevano adottato strategie nazionali dedicate, dimostrando un forte impegno politico. Tuttavia, l’attuazione pratica di queste politiche presenta ancora significative lacune, principalmente a causa della persistenza di modelli economici lineari, della mancanza di dati dettagliati per il monitoraggio e dell’assenza di finanziamenti adeguati.

Sfide culturali e coinvolgimento dei cittadini

Le sfide non si limitano agli aspetti tecnici o economici. Il rapporto evidenzia l’importanza di sensibilizzare consumatori e imprese per favorire il cambiamento culturale necessario a supportare la transizione ecologica. Modelli di business innovativi, basati sulla riparazione, il riutilizzo e la condivisione, rappresentano una parte cruciale di questa trasformazione, ma richiedono incentivi e infrastrutture adeguate per prosperare. È fondamentale coinvolgere i cittadini, educandoli sull’importanza di ridurre l’uso delle risorse e promuovendo pratiche di consumo più responsabili.

Un richiamo all’azione

Il rapporto dell’AEA del 2025 rappresenta un richiamo all’azione. Sebbene l’Europa sia riconosciuta a livello globale come un esempio di riferimento nell’economia circolare, è chiaro che è necessaria una maggiore accelerazione per superare l’attuale stagnazione. Investire in tecnologie avanzate, potenziare le politiche esistenti e garantire un adeguato supporto finanziario sono passaggi imprescindibili per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Green Deal.

 

L’economia circolare rappresenta non solo una necessità ambientale, ma anche un’opportunità economica e sociale per l’Europa. Il rapporto dell’AEA invita governi, imprese e cittadini a collaborare per costruire un futuro in cui risorse e materiali siano utilizzati in modo sostenibile, proteggendo il pianeta e promuovendo il benessere delle generazioni presenti e future.

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