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Spopolamento in Aumento: Un Problema Senza Fine

Le aree interne italiane continuano a subire un rapido spopolamento. In soli dieci anni, queste zone hanno visto una diminuzione della popolazione del 5%, contro una media nazionale del 2,2%. Il fenomeno è ancora più grave nelle zone classificate come “ultraperiferiche”, che registrano un calo del 7,7%. Questo trend negativo coinvolge ben 3.834 Comuni, tra i quali Morterone (con soli 34 abitanti) e Gela (con 70.811 abitanti), dimostrando che la crisi demografica non risparmia né le piccole località né quelle di medie dimensioni.

Strategie e Finanziamenti: Un Impegno a Metà

Nonostante gli sforzi del governo con la Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), i risultati tardano ad arrivare. Tra il 2014 e il 2020, sono stati stanziati 496,9 milioni di euro per finanziare 2.148 progetti volti a rilanciare i territori più fragili. Tuttavia, solo il 17% di questi progetti è stato effettivamente completato. Il nuovo ciclo di programmazione 2021-2027 è ancora in fase di stallo, con difficoltà nell’assegnazione dei fondi: fino ad oggi, solo il 45% delle domande di finanziamento è stato approvato.

L’Impatto del Ddl di Bilancio sui Piccoli Comuni

Il Disegno di Legge di Bilancio 2025 ha introdotto ulteriori sfide per le aree interne. È stato infatti cancellato il contributo per i Comuni con meno di 1.000 abitanti, colpendo 1.383 piccoli enti locali. Questa decisione potrebbe aggravare ulteriormente la situazione, rendendo più difficile per queste comunità sopravvivere senza il supporto finanziario necessario per garantire servizi essenziali.

Demografia e Mobilità: I Numeri di una Crisi

Le aree interne ospitano il 48% dei Comuni italiani, con una popolazione complessiva di 13,6 milioni di persone, ovvero quasi un quarto del totale nazionale. Secondo una recente mappatura ISTAT, questi territori sono classificati in cinque categorie basate sull’accessibilità ai servizi essenziali (salute, istruzione e mobilità). Le zone “ultraperiferiche” risultano particolarmente svantaggiate, con 382 Comuni che impiegano oltre 65 minuti per raggiungere i servizi fondamentali.

I Flussi Migratori e il Calo delle NascitE

Un’ulteriore criticità è rappresentata dall’emigrazione verso le aree urbane. Tra il 2002 e il 2023, si sono registrati 3,5 milioni di spostamenti interni. Inoltre, l’emigrazione verso l’estero è in crescita: nel 2023, il tasso di espatri dalle aree interne è stato di 2,3 ogni mille abitanti, rispetto a 1,8 a livello nazionale. Il calo delle nascite è un altro dato allarmante: nelle zone ultraperiferiche, tra il 2008 e il 2023, si è registrato un calo del 36,1% nei tassi di natalità.

I Progetti per il Futuro: Tra Speranze e Ostacoli

Le aree interne coprono il 60% del territorio nazionale, e la loro sopravvivenza dipende da politiche di sviluppo efficaci. Il disegno di legge Montagna, attualmente in discussione, prevede lo stanziamento di circa 1 miliardo di euro in dieci anni per sostenere le comunità montane. Tuttavia, secondo ANCI e l’Unione Nazionale Comuni ed Enti Montani (UNCEM), queste risorse sono insufficienti. Serve un coordinamento più efficace e una programmazione per aree territoriali omogenee, al fine di evitare la dispersione dei fondi e garantire un futuro alle comunità locali.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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