Istanza unica per tutte le amministrazioni ed enti coinvolti
Punto primo l’istanza unica, alias una sola richiesta da parte degli operatori di Tlc: “Il soggetto richiedente dà notizia della presentazione dell’istanza a tutte le amministrazioni o enti coinvolti nel procedimento”, si legge nel documento. E “quando l’installazione dell’infrastruttura è subordinata all’acquisizione di uno o più provvedimenti, determinazioni, pareri, intese, concerti, nulla osta o altri atti di concessione, autorizzazione o assenso, da adottare a conclusione di distinti procedimenti di competenza di diverse amministrazioni o enti, inclusi i gestori di beni o servizi pubblici, il responsabile del procedimento convoca, entro cinque giorni lavorativi dalla presentazione dell’istanza, una conferenza di servizi, alla quale prendono parte tutte le amministrazioni, enti e gestori di beni o servizi pubblici interessati dall’installazione, nonché un rappresentante dei soggetti preposti ai controlli”.
Il parere positivo della conferenza sostituisce ad ogni effetto tutti i provvedimenti e della convocazione e dell’esito della conferenza viene comunque informato il Ministero.
Dopo 90 giorni scatta il silenzio-assenso
“Le istanze di autorizzazione si intendono accolte qualora, entro il termine perentorio di novanta giorni dalla presentazione del progetto e della relativa domanda, non sia stato comunicato un provvedimento di diniego o un parere negativo da parte dell’organismo competente ad effettuare i controlli”.
Procedure più snelle anche per i lavori all’interno degli edifici
Le nuove regole saranno valide anche per gli interventi di infrastrutturazione digitale degli edifici o delle unità immobiliari, “intesa come realizzazione di una infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all’edificio o all’unità immobiliare, contenente reti di accesso cablate in fibra ottica con terminazione fissa o senza fili che permettono di fornire l’accesso ai servizi a banda ultralarga e di connettere il punto di accesso dell’edificio o dell’unità immobiliare con il punto terminale di rete”.
Fonte: corrierecomunicazioni.it, da Mila Fiordalisi