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PNRR, Corte dei conti: “In ritardo i progetti per istruzione, inclusione e salute. Occorre spendere 131 miliardi entro giugno 2026”

L’analisi della Corte dei conti sullo sullo stato di attuazione del PNRR dice sostanzialmente due cose. La prima è che “il raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi” sono “in linea con le previsioni”, la seconda è che “permangono criticità che richiedono attenzione costante e interventi miranti in vista della scadenza del piano” prevista a giugno del 2026. I progressi riguardano la digitalizzazione, la transizione ecologica e le infrastrutture, mentre gli avanzamenti minori si registrano per istruzione, inclusione e salute. I ritardi accumulati avranno inevitabilmente effetti sulla finanza pubblica. Per questo, scrive La Repubblica, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti chiederà all’Unione europea di prorogare la scadenza del piano di un anno, al 2027.

2,4 miliardi di spese rinviate per il 2023-2024

Sul fronte finanziario – si legge in una nota della Corte dei conti – “i dati della piattaforma ReGiS (il sistema gestionale unico del Pnrr, ndr) mostrano un rinvio di spese programmate per il biennio 2023-2024 pari a circa 2,4 miliardi di euro, con un conseguente incremento della spesa di 1,2 miliardi di euro nel 2025 e 680 milioni nel 2026.

La carenza di personale negli uffici di rendicontazione e controllo ha prodotto un rallentamento sulle verifiche di spesa. Nello stesso documento si evidenziano i livelli di spesa per le prime tre missioni del piano – digitalizzazione, transizione ecologica e infrastrutture e mobilità – che vanno dal 37 al 40 per cento del totale delle risorse finora assegnate. Al 25, 14 e 27 per cento, invece, rispettivamente per le altre tre missioni (istruzione, inclusione e coesione e salute). La Corte dei conti ha poi rimarcato la “particolare delicatezza del tema della sostenibilità della spesa corrente, soprattutto per gli enti locali, vista la necessità di garantire continuità e una gestione efficiente delle opere avviate attraverso una programmazione che assicuri un adeguato supporto finanziario nel mio-lungo periodo, ben oltre il termine del 2026”.

Fonte: Espresso

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