Importante approvazione ad Arzachena, in Sardegna, del piano per l’installazione di impianti per la telefonia 5G, con un regolamento ad hoc che individua le aree di installazione. Notizia riportata dal quotidiano La Nuova Sardegna, che ha approfondito gli step intercorsi per l’approvazione del regolamento e riportato le parole dei protagonisti che si sono occupati del progetto.
L’IMPEGNO DI LEGANET AD ARZACHENA
Il piano è stato redatto da Leganet, che ha effettuato una ricognizione delle strutture nel territorio comunale e individuato nella mappa 40 future localizzazioni. “Il piano non è un atto obbligatorio – osserva Gabriele De Luca, avvocato ed esperto in telecomunicazioni che ha seguito per Leganet il progetto ad Arzachena – ma rappresenta un importante strumento di sviluppo e razionalizzazione visto che le onde 5G necessitano un numero maggiore di stazioni e le aziende, non avendo punti di riferimento in merito, possono scegliere in autonomia le localizzazioni dei propri apparati. Oltretutto senza dare modo di opporsi dal momento che non ci sono indicazioni in merito. Al contrario, definendo e indicando i siti adeguati di proprietà del comune, si mette a diposizione delle aziende lo spazio per rafforzare il proprio segnale senza andare ad intaccare la qualità della vita dei cittadini e il valore del territorio”.
Nello studio, le stesse aziende telefoniche sono state interpellate sui futuri di sviluppo, per comprendere al meglio le zone comunali in cui sono previsti interventi: “Il nostro intento è garantire un servizio che oggi è considerato fondamentale ma tutelando la cittadinanza, sia con l’individuazione di siti sensibili come scuole e case di riposo, sia con la limitazione dell’impatto visivo paesaggistico, ad esempio chiedendo la mimetizzazione dei tralicci”, continua De Luca.
Il regolamento per l’installazione degli impianti approvato ad Arzachena è uno dei primi proposti nel territorio regionale e tanti comuni hanno già chiesto informazioni sull’iniziativa: “C’è tanta attenzione sull’argomento e sulla necessità di comprendere al meglio come tutelarsi dopo aver subito per tanto tempo l’aggressività delle aziende”, analizza l’assessore Fresi. “Dal punto di vista della salute, sappiamo che lo studio delle emissioni è controllato dall’ARPA (Agenzia regionale protezione ambiente) in modo restrittivo. In quanto amministrazione quindi abbiamo cercato di dare una risposta alle segnalazioni dei cittadini proponendo questo strumento che rappresenta un punto di partenza per una gestione efficace della situazione”.