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EURES: presentati i risultati della ricerca su economia circolare e consumi sostenibili

L’istituto EURES ha pubblicato i dati emersi dell’indagine campionaria “Economia circolare e consumi sostenibili: comportamenti delle famiglie, criticità ed efficacia della risposta pubblica”, condotta per conto di ADOC- Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori, Cittadinanzattiva, Federconsumatori, Udicon – Unione per la Difesa dei Consumatori e Unione Nazionale Consumatori (UNC) nell’ambito dell’attività finanziata dal MIMIT D.M. 6/5/2022 art. 5.

Dall’indagine è emerso che gli italiani sono sempre più attenti ai temi legati all’ambiente, dalla mobilità al consumo sostenibili tanto da ritenere le questioni legate al cambiamento climatico e all’economia circolare una vera emergenza a cui si accosta e che il livello di attenzione mostrato dalle Istituzioni italiane verso queste tematiche negli ultimi dieci anni sia ancora insufficiente.

La ricerca, svolta in tutta Italia su un campione di 1.118 famiglie, fornisce una foto-
grafia dei comportamenti di 3 fasce:
– giovani single o coppie o altri nuclei conviventi senza figli (età 18-39 anni);
– coppie giovani o adulte con figli;
– famiglie di anziani (soli o coppie di anziani).


Secondo EURES, i risultati evidenziano l’affermazione di una nuova cultura della sostenibilità e del valore dell’economia circolare, soprattutto tra i giovani e nelle famiglie con figli. Tuttavia diversi ostacoli sembrerebbero frenare il cambiamento culturale tra cui la mancanza di servizi e infrastrutture adeguate, la scarsa disponibilità e trasparenza delle informazioni e i costi che il consumatore è chiamato a sostenere per adeguare i propri comportamenti. Le Istituzioni possono fare la differenza rendendo il cittadino adeguatamente informato e consapevole di quanto può fare la differenza anche come singolo individuo.

5 le aree tematiche prese in considerazione dalla ricerca:
1. Gestione dei rifiuti: dal conferimento al riutilizzo
L’89,5% delle famiglie dichiara di differenziare correttamente i rifiuti (sempre o spesso). Ad ostacolare maggiormente il corretto conferimento sono la scarsa chiarezza sulla composizione/materiali degli imballaggi, l’inadeguata gestione del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti e la mancanza di infrastrutture adeguate.

2. Mobilità sostenibile
I comportamenti “sostenibili” più diffusi sono quello di spostarsi a piedi laddove possibile e di adottare uno stile di guida efficiente. La principale soluzione è quella di rendere più efficiente il trasporto pubblico locale e di aumentare i finanziamenti per l’acquisto di mezzi a basso impatto ambientale.

3. Food waste e alimentazione sostenibile
Le famiglie intervistate stimano di sprecare mediamente il 10,1% del cibo acquistato. Ad ostacolare maggiormente l’adozione di comportamenti alimentari “sostenibili”, sono soprattutto i prezzi più elevati dei prodotti alimentari sostenibili. I principali interventi per sostenere la diffusione di comportamenti alimentari sostenibili sono indicati nella riduzione/azzeramenti delle imposte sui prodotti sostenibili e nella scontistica sui prodotti vicini alla scadenza.

4. Packaging intelligente, overpackaging ed ecolabeling dei prodotti
Un quarto delle famiglie italiane intervistate dichiara di non avere alcuna conoscenza del packaging intelligente/sostenibile e della “shrinkflation”; soltanto il 29,9% afferma di avere una conoscenza esatta di questi temi. Tre le soluzioni proposte: ridurre la tassazione sui prodotti con etichettatura green/con marchio Ecolabel; realizzare campagne di informazione, comunicazione e formazione; aumentare i finanziamenti e gli incentivi fiscali per le aziende che realizzano imballaggi “intelligenti” e/o sostenibili.

5. Investimenti green e finanza sostenibile
Per incentivare la scelta verso gli investimenti green il 46,1% delle famiglie riterrebbe utile la realizzazione di campagne di comunicazione, formazione e informazione attraverso mass media ed eventi e il 39,9% nelle scuole e nei luoghi di lavoro.

Fonte: ADOC Nazionale

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