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ISTAT: peggiora la qualità dell’aria in Italia


Più di 84 capoluoghi su 100 sforano i limiti OMS di inquinamento dell’aria da PM10

Nel 2022, le concentrazioni medie annue di PM10 sono aumentate in 75 città capoluogo su 100, segnando un’inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti, dato che l’ultimo peggioramento risaliva al 2017 e da allora si era osservata una chiara diminuzione delle polveri sottili. Anche il PM2.5 ha registrato un peggioramento, con valori in crescita nel 60% dei capoluoghi.

Questo quadro preoccupante emerge dall’ultimo rapporto Istat sull’ambiente urbano, che offre una panoramica completa delle città italiane, evidenziando progressi “limitati” in settori come mobilità, verde urbano e gestione dei rifiuti.


INQUINAMENTO DELL’ARIA IN ITALIA: UNA SITUAZIONE CRITICA

Il capitolo sull’inquinamento dell’aria del rapporto Istat evidenzia una situazione critica per gran parte dell’Italia, già sotto procedura d’infrazione UE per questo motivo.
Nel 2022, l’84% dei comuni capoluogo ha superato il limite OMS di 20 µg/m3 per il PM10, mentre l’89% ha oltrepassato il limite di 10 µg/m3 per il PM2.5. Questi dati riguardano tutte le città metropolitane tranne Reggio Calabria, che non ha rilevato i livelli di smog nel 2022, ma li aveva superati nel 2021.


Il Nord Italia registra i casi più gravi con Milano, Venezia e Napoli che mostrano valori doppi rispetto ai limiti OMS per il PM2.5, e Torino e Cagliari che superano il doppio del limite per il PM10. Nel Nord, più di 9 capoluoghi su 10 sono fuori norma, mentre il Centro e il Sud (80%) e le isole (60%) non sono da meno.

Anche gli altri inquinanti mostrano un peggioramento. Al Nord, 64 capoluoghi su 89 superano le soglie giornaliere di ozono per una media di 39 giorni all’anno, contro i 28 del 2021.

Milano e Torino sono tra i peggiori, con rispettivamente 79 e 99 giorni di superamento. Al Centro e nel Mezzogiorno, i giorni di superamento sono molto meno numerosi (meno di un terzo rispetto al Nord).
Il biossido di azoto (NO2), legato al traffico e al riscaldamento, presenta valori eccessivi in quasi tutti i capoluoghi.


PROGRESSI SU MOBILITA’, VERDE URBANO E RIFIUTI

Nonostante la situazione critica dell’inquinamento dell’aria, ci sono alcune buone notizie su altri fronti.
Nel 2022, la rete di metropolitane è cresciuta e sempre più capoluoghi (70, +12 rispetto al 2021) hanno adottato il Piano urbano di mobilità sostenibile (Pums).

Il trasporto pubblico locale sta rapidamente sostituendo i veicoli più inquinanti. “In cinque anni, la quota di autobus in classe Euro 6 o a emissioni zero è quasi triplicata, passando dal 16,9% del 2017 al 48,5%, colmando, peraltro, i divari che penalizzavano le città del Mezzogiorno e i capoluoghi metropolitani”, segnala l’Istat.
Crescono le piste ciclabili e i servizi di car e bike sharing, sebbene il Sud presenti ancora un gap significativo.


In termini di verde urbano, la superficie pro capite rimane stabile, ma la superficie totale è aumentata dello 0,2% annuo nell’ultimo decennio. Sono in crescita le aree di forestazione urbana e periurbana, che contribuiscono all’assorbimento delle emissioni e alla mitigazione dell’effetto isola di calore.
Nel 2022, 56 capoluoghi hanno avviato interventi di forestazione urbana, estesi per 13,2 milioni di m² (+3,5% rispetto al 2021), equivalenti a 34 m² per ettaro.


Per quanto riguarda i rifiuti, l’Istat segnala che un numero crescente di città adotta politiche di prevenzione e riduzione dei rifiuti urbani. In due capoluoghi su tre, la quantità di rifiuti pro capite è in calo, e in più della metà dei capoluoghi è inferiore al livello del 2019.

Fonte: https://www.rinnovabili.it/clima-e-ambiente/inquinamento/inquinamento-dellaria-istat/

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