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Le novità del Decreto PA: cambiano le regole per i concorsi e aumentano gli stipendi negli Enti Locali

Il Decreto sulla Pubblica Amministrazione (Decreto PA) è stato definitivamente approvato dal Senato con 99 voti favorevoli, 70 contrari e 2 astenuti, introducendo una serie di misure volte a migliorare l’efficienza e l’equità nel settore pubblico, tra cui nuove disposizioni per i concorsi pubblici ed aumenti degli stipendi per i dipendenti degli Enti Locali.

Aumenti salariali per i dipendenti pubblici

Una delle principali novità riguarda la possibilità per gli enti locali di incrementare il salario accessorio dei dipendenti non dirigenti fino al 48% della spesa sostenuta nel 2023 per gli stipendi tabellari. Questo potrebbe tradursi in un aumento medio di circa 302 euro lordi mensili per tredici mensilità. Tuttavia, l’effettiva applicazione di questi aumenti dipenderà dalla solidità finanziaria di ciascun ente, poiché non sono previsti stanziamenti specifici da parte del governo centrale.

Riforma dei concorsi pubblici

Il decreto introduce una riforma significativa nel sistema di reclutamento del personale pubblico. Tutti i concorsi saranno centralizzati attraverso la piattaforma InPA, gestita dal Dipartimento della Funzione Pubblica, con l’obiettivo di standardizzare le procedure e ridurre i tempi di selezione. Inoltre, le graduatorie degli enti locali avranno una validità estesa a tre anni, e sarà possibile indire nuovi concorsi anche in presenza di graduatorie ancora valide.

Nuove assunzioni e stabilizzazioni

Il decreto prevede l’assunzione di diplomati provenienti dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy) come funzionari a tempo determinato per tre anni, con la possibilità di dedicare fino al 10% delle assunzioni a questa categoria. Per ottenere un contratto a tempo indeterminato, sarà necessario conseguire una laurea. Inoltre, il Ministero della Giustizia procederà con 3.000 nuove assunzioni, di cui 2.600 funzionari e 400 assistenti, e prevede la stabilizzazione dei dipendenti a tempo determinato con almeno 12 mesi di servizio.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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