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Sicurezza pubblica: cosa può fare il Sindaco?

Giovedì 9 maggio si è tenuto il webinar “Città sicure” organizzato da Leganet sul tema della sicurezza pubblica. La moderatrice, Silvana Fontana – Ufficio Marketing Leganet – ha introdotto brevemente l’argomento per poi lasciare la parola a Raffaele Clemente, già Questore della provincia di Pesaro e Urbino e Comandante Generale del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale e a Francesca Frenquellucci, Assessore all’Innovazione e alla Partecipazione di Pesaro. L’argomento della sicurezza pubblica è stato approfondito secondo le due componenti principali, l’ordine pubblico e la sicurezza urbana, evidenziando come una corretta gestione di entrambi garantisca uno sviluppo sicuro della città.

L’INTERVENTO DI RAFFAELE clemente

Raffaele Clemente ha delineato con grande lucidità i perimetri della sicurezza urbana e dell’ordine pubblico. Ne ha evidenziato gli elementi di sovrapposizione e di raccordo che possono condizionare la corretta amministrazione della sicurezza pubblica. Spesso fatti di cronaca assegnati alla competenza delle autorità locali di Pubblica Sicurezza vengono erroneamente attribuiti alla responsabilità o peggio alle “mancanze” del Sindaco.
Questo meccanismo fuorviante indebolisce la coesione tra cittadinanza e rappresentanza locale e finisce per innestare un abbassamento della percezione di sicurezza in città. A questo va aggiunto, spiega Clemente, che un peggioramento dell’ordine pubblico può sicuramente verificarsi per motivi diversi. Infatti, diversi provvedimenti normativi, proposte di legge oggi in esame e autorevoli sollecitazioni a favore di amnistia o indulto tendono doverosamente a diminuire la concentrazione carceraria. Ora è evidente che a meno individui in custodia corrispondono più soggetti propensi a delinquere in libertà. Ne potrebbe discendere, come in passato, un aumento del numero di atti predatori. Per fronteggiare questa eventualità – e comunque una crescente percezione di insicurezza – e per rappresentare nelle sedi opportune l’interesse dei propri cittadini ad una buona tenuta dell’ordine pubblico, i Sindaci devono attrezzarsi a gestire le proprie competenze di sicurezza urbana.

“Il perimetro della sicurezza urbana prepara il terreno alla difesa avanzata dell’ordine pubblico”

Così Clemente ha riassunto con una metafora l’area d’azione della sicurezza urbana. Si tratta di un’area vasta e complessa che comprende diversi attori al suo interno – tra cui polizia locale, scuola, urbanistica, commercio, affari sociali, ambiente, servizi informatici – che concorrono alla promozione della legalità, vivibilità e decoro, all’eliminazione dei fattori della marginalità e alla prevenzione della criminalità. La domanda è: cosa può fare il Sindaco?

il parco miralfiore di pesaro

Fino ad oggi le Amministrazioni hanno agito attraverso strumenti di tipo emergenziale che, però, hanno rivelato alcuni limiti. La soluzione, allora, deve essere differente. Al riguardo, Clemente ha presentato l’esempio del parco Miralfiore di Pesaro: un area verde nel cuore della città prossima alla stazione ferroviaria ed alle fermate degli autobus locali. In mezzo al verde era attivo un gruppo di spacciatori di eroina. Un serio problema per la città in quanto la principale riserva di verde della città non era sotto il controllo dell’Amministrazione.
Cosa è stato fatto?
Prefettura e Questura hanno collaborato con il Sindaco e l’Amministrazione locale con un obiettivo comune: lavorare insieme ma a cominciare dalle condizioni di sicurezza urbana di quell’area. Partendo dall’analisi territoriale e demografica dell’area verde, sono state mutate le condizioni del verde rendendolo più sorvegliabile e successivamente orientati in maniera differente i servizi di prevenzione con pattugliamenti programmati con Polizia di Stato, Polizia locale, Carabinieri e Guardia di finanza.
Questo doppio intervento (sicurezza urbana e ordine pubblico) ha reso possibile una duplice vittoria: da un lato 9 misure cautelari e molteplici misure di prevenzione ad opera dell’apparato di Pubblica Sicurezza, dall’altro un rilancio della credibilità dell’Amministrazione sul piano della sicurezza urbana, questa volta gestita in maniera pianificata e non emergenziale.

cosa può fare il sindaco

I passi da seguire, dunque, per una gestione vincente della sicurezza urbana sono stati riassunti da Clemente in quella che in astratto dovrebbe essere una pianificazione dettagliata delle attività. Il Sindaco può, anzi deve agire in maniera coordinata con le altre Istituzioni, ma per farlo avrebbe bisogno di: 1) costituire un Ufficio unico di Sicurezza urbana; 2) creare una mappa informativa integrata; 3) redigere un Regolamento e un Piano di sicurezza urbana.

l’intervento dell’assessore frenquellucci

Terminato il discorso del già Questore di Pesaro, l’Assessore Francesca Frenquellucci ha ribadito l’importanza della sinergia tra i vari Enti sul tema della sicurezza pubblica riportando l’esempio del protocollo Sophia: un progetto a cui hanno aderito 48 Comuni della Provincia di Pesaro e diversi stakeholder del territorio per accrescere la sicurezza del territorio tramite il supporto di una piattaforma informatica in cui si condividono le informazioni di videosorveglianza. In tal modo il livello di sicurezza pubblica è aumentato grazie al coordinamento pianificato tra gli uffici del Comune e quelli della Prefettura e della Questura.

“Una regia che collega tutti gli uffici, questa è la strada giusta per rendere le città più sicure”

Al termine del webinar è intervenuto il Presidente di Leganet, Alessandro Broccatelli, ribadendo quanto la percezione della sicurezza pubblica generi impatti che possono rafforzare o danneggiare l’azione amministrativa di un Sindaco. “Noi vogliamo entrare in campo nella questione della sicurezza urbana”, ha così dichiarato in riferimento al nuovo servizio messo a disposizione degli Enti dall’azienda. “La questione è diventata un argomento di discussione a livello nazionale poiché i sindaci si sono ritrovati ad affrontare sfide per le quali non sono stati adeguatamente preparati. Questo ci spinge ad intervenire soprattutto nelle città di medie e piccole dimensioni, dove le risorse e il supporto sono più limitati, con l’obiettivo di assistere ogni Comune nel migliorare la sicurezza del proprio territorio.

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