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Cosa significa Whistleblowing? Leganet risponde alle tue domande

Con il termine whistleblowing, tradotto in italiano “segnalazione di illeciti”, si intende ogni azione finalizzata alla denuncia spontanea di reati, violazioni di leggi e regolamenti verificatesi in un contesto lavorativo.

WHISTLEBLOWING- AFFIDAMENTO SERVIZIO DI ISTITUZIONE E GESTIONE CANALE INTERNO DI SEGNALAZIONE – LEGANET

Chi sono i whistleblower?


I whistleblower sono coloro che segnalano un illecito di cui sono venuti a conoscenza sul posto di lavoro. Molto spesso si tratta di dipendenti pubblici o privati, ma anche consulenti, fornitori, clienti o azionisti possono diventare dei segnalanti soggetti a possibili ritorsioni. Per tal motivo il whistleblowing deve proteggere coloro che segnalano, garantendo un canale di segnalazione in forma anonima.


Cosa si può segnalare?


  • Il whistleblowing permette la segnalazione di:
  • Illeciti amministrativi, civili e penali;
  • Indebita percezione di erogazioni; truffa in danno dello Stato, di un ente pubblico o dell’Unione Europea per il conseguimento di erogazioni pubbliche; frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico;
  • Illeciti che rientrano nell’ambito di applicazione degli atti dell’Unione europea, come appalti pubblici; sicurezza e conformità dei prodotti; sicurezza dei trasporti; tutela dell’ambiente; salute pubblica;
  • Atti e omissioni che ledono gli interessi finanziari dell’Unione.

In che ambiti viene applicato il whistleblowing?


Le nuove direttive in materia di whistleblowing vengono applicate in 2 contesti:

  1. Pubblico: sono obbligate ad adempiere a tale decreto le amministrazioni pubbliche di cui l’articolo 1, comma 2, del D. lgs. 30 marzo 2001, n. 165; le autorità amministrative indipendenti di garanzia, vigilanza o regolazione; enti pubblici economici; società a controllo pubblico ai sensi dell’art. 2359 cc, anche se quotate; società in house, anche se quotate e concessionari di pubblico servizio
  2. Privato: vengono coinvolti coloro che hanno impiegato, nell’ultimo anno, la media di almeno 50 dipendenti subordinati con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato; coloro che rientrano nell’ambito di applicazione degli atti dell’UE anche se nell’ultimo anno non hanno raggiunto la media di 50 dipendenti e coloro che rientrano nell’ambito di applicazione del D. lgs. 8 giugno 2001, n. 231 e adottano modelli di organizzazione e gestione ivi previsti, anche se nell’ultimo anno non hanno raggiunto la media di 50 dipendenti.

Come si segnala?



Il whistleblower può usufruire di due tipologie di canali per segnale gli illeciti di cui viene a conoscenza:

Whistleblowing interno
I segnalanti possono decidere di rivelare delle irregolarità attraverso sistemi informatici interni messi a disposizione dall’ente o dall’azienda.

Whistleblowing esterno
I segnalanti, sprovvisti di un canale interno di segnalazione, decidono di rivolgersi a parti terze per rivelare le irregolarità a loro note: polizia, autorità giuridiche, ANAC, società esperte in materia.

Cosa succede se non si rispetta la norma?


Per conformarsi a questa nuova normativa, e non incorrere nelle sanzioni previste che vanno dai 10.000 ai 50.000 euro, è consigliabile adottare un sistema informatico apposito che faciliti la gestione dell’intero processo di segnalazione e che garantisca la tutela alla riservatezza del segnalante, proteggendolo da possibili ritorsioni.




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