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Garanzie necessarie per la PA: ottenere finanziamenti nazionali ed europei grazie al Gender Equality Plan (GEP)


Un’amministrazione attenta ai suoi cittadini è un’amministrazione capace di impegnarsi in temi di grande impatto sulla società, primo tra questi la parità di genere. Uomini e donne contribuiscono entrambi allo sviluppo della comunità e del territorio, tuttavia il valore del loro impegno non viene riconosciuto in egual misura. Per questo, la Commissione Europea ha approvato la Strategia per la Parità di genere 2020-2025 con la finalità di favorire l’uguaglianza di genere in tutti settori della società e, successivamente, l’Italia ha adottato la Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026 al fine di contrastare le discriminazioni in ambito sociale, educativo e lavorativo.

In linea con la Strategia nazionale e strumento indispensabile per gli Enti locali è il Gender Equality Plan (GEP), ovvero il Piano Strategico Triennale per le azioni di parità di genere. Questo Piano permette di assolvere agli obiettivi di uguaglianza di genere declinati dalle Linee Guida del 2022 elaborate congiuntamente dal Dipartimento della Funzione pubblica e dal Dipartimento per le Pari opportunità.

Il GEP è a tutti gli effetti parte integrante del Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) – obbligatorio per le amministrazioni con più di 50 dipendenti – e fornisce una chiara visione della struttura amministrativa in termini di parità di genere allo scopo di favorire una politica di sviluppo equo.  Questo Piano non solo permette agli Enti di riprogettare la propria organizzazione in un’ottica egualitaria, ma favorisce l’accesso ai finanziamenti pubblici nazionali ed europei; in particolare, diventa uno strumento necessario per accedere ai finanziamenti derivanti da Horizon Europe – il Programma quadro dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2021-2027.

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PA ALLA PARI: LA PARITÀ DI GENERE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

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Il Gender Equality Plan è un documento tecnico programmatico della durata di tre anni che tiene conto di diverse aree di analisi tra cui la leadership e i processi decisionali interni alla PA, le modalità di reclutamento del personale e la relativa progressione di carriera, il benessere percepito all’interno dell’organizzazione, le molestie sul posto di lavoro e la sensibilizzazione di tutto il personale sui temi della parità di genere, l’identificazione di pratiche per superare le discriminazioni di genere e il monitoraggio dei progressi attraverso specifici indicatori. Il documento si basa, quindi, su dati misurabili e verificabili per rilevare  il  fabbisogno in termini di parità di genere. Per questo motivo, il GEP comprende un altro strumento fondamentale per le pubbliche amministrazioni, ovvero il Bilancio di genere che equivale a una rilettura del bilancio dell’Ente in un’ottica di genere.


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