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DL Coesione in Senato: approvato emendamento 5G


L’Aula del Senato ha approvato la fiducia chiesta dal Governo sul Decreto Legge Coesione con 97 voti a favore, 62 contrari e un astenuto. Il DL  Coesione passa ora all’esame della Camera dei Deputati dove, se approvato, verrà convertito in legge entro il 6 luglio. 

piano italia 5g

Tra le principali novità spicca la disposizione che facilita la realizzazione del Piano Italia 5G. Il Piano Italia 5G, il cui bando è stato vinto da Inwit in raggruppamento con Tim e Vodafone, rappresenta un investimento di 1,07 miliardi di euro nell’ambito del Pnrr. Questo progetto prevede la copertura di circa 1400 aree bianche, ovvero aree a fallimento di mercato dove nessun operatore avrebbe investito.

600 comuni da coprire

Diverse amministrazioni comunali hanno posto dei veti alla diffusione del 5G, con Inwit che stima un tasso di diniego del 25% delle richieste di installazione, a fronte del 10-12% registrato per altri interventi. L’emendamento mira a consentire il tempestivo raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale stabiliti dai regolamenti europei, con l’obiettivo di completare gli interventi entro il 31 dicembre 2026; infatti, solo il 13,85% delle aree bianche è stato coperto ad aprile scorso, lasciando circa 600 comuni ancora da coprire.

regolamenti comunali 

Per le amministrazioni è importante garantire una pianificazione che minimizzi le esposizioni elettromagnetiche e rispetti il principio di precauzione. L’emendamento potrebbe ridurre il potere delle amministrazioni locali in materia di pianificazione delle installazioni. Tuttavia, adottando regolamenti comunali che rispettino la normativa vigente, le Amministrazioni potrebbero instaurare una concertazione tra gestori e amministrazioni locali che tutela il territorio dell’Ente, salvaguardando la propria possibilità di scelta.

dubbi legambiente

Legambiente ha espresso forti preoccupazioni riguardo all’emendamento auspicando che il Parlamento bocci questa proposta di emendamento e riveda i limiti di esposizione elettromagnetica, suggerendo un ritorno al limite di 6 V/m. Secondo Legambiente, interventi normativi come questi rischiano di esasperare ulteriormente i territori, che si sentono esclusi dalle scelte governative imposte dall’alto senza un adeguato processo democratico e partecipativo.

Fonte: Il Sole 24 Ore RadiocorLegambiente

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